mercoledì 9 febbraio 2011

L'eterno ritorno


"L'idea dell'eterno ritorno è misteriosa e con essa Nietzsche ha messo molti filosofi nell'imbarazzo:
pensare che un giorno ogni cosa si ripeterà così come l'abbiamo già vissuta, e che questa ripetizione debba ripetersi all'infinito! 
Che significato ha questo folle mito?" 
(da L'insostenibile leggerezza dell'essere, di MILAN KUNDERA)

E' il mito di ogni stagione e di ogni dove.
E' l'arte del ri-ciclo.
Collega il plularismo delle culture e unifica sotto una stessa filosofia.
Un pò per tutti. La moda contemporanea non dimentica nessuno.
E' per i nostalgici, per i neo-moda-dipendenti, per i non-fashion-victim,
per chi crede nell'importanza del passato, in quel passato che fa la storia e
non passa mai di moda.
E' un passato non ripetibile e immodificabile, per definizione.
Un passato che tante camicie ha fatto sudare ai nostri scienziati,
tante rotelle ha fatto saltare alle "macchine del tempo" alla ricerca di un ritorno.
Quel ritorno, velatamente palpabile solo nei film di fantascienza, è,
nel nostro "mondo", accessibile a tutti.
Basta guardare vecchie foto in bianco e nero, ritoccare con photoshop qualche particolare, aggiungere colore e il gioco è fatto. L'idea è rubata.
Così, nel suo "cortometraggio" primavera/estate 2011, Dior ha proiettato sulle passerelle S/S 2011 uno spettacolo dal sapore anni cinquanta, "laccato", dai colori sfacciati, con cappellini sailor style.
E quante altre Sailor su queste passerelle,
da Junya Watanabe a Les Copains a Prada.
Il ritorno, che è diventato presente e presente rimarrà.
Che dire degli occhiali? Il miglior flashback cristallizzato in ogni tempo,
in ogni spazio.
Ruderi potrebbero sembrare agli ottici di oggi, (quale oggi?il giorno dopo di ieri?).
Ideati per sostenere spesse lenti, spesse erano pure le montature,
quando ancora non esistevano le lenti
supersottili-antiriflesso-antiappannamento-antigraffio-transitions.
Come trovare il modello giusto?
Basta guardare a Serious Man dei fratelli Coen, e perchè no, a Single Man?
Ovviamente, Tom Ford, nel suo debutto sul tappeto rosso, non ha mancato di curare minuziosamente ogni particolare, occhiali, sopra tutto.
Per non parlare della lingerie.
Hanno fatto capolino anche i "mutandoni",
meno goffi di quelli di Bridget Jones, più raffinati quelli di Betty Draper.
Ritorna il blu di Armani; i "panta-leggins" sotto le gonne; le gonne lunghe.
Attingere nell'armadio della memoria, aggiungere un pizzico di originalità.
E' questa la ricetta segreta.


In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.










Dior, Junya Watanabe, Prada, Marni.

3 commenti:

  1. Niente di nuovo sotto il sole! Interessante il post filosofico, mi è piaciuto il collegamento cultura-moda....molto stream of consciousness...;)

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  2. Cara grazie del tuo commento...ti seguo con piacere...spero che ricambierai...

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  3. mi piace molto l'accostamento filosofia-moda!
    baciii

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